Il mutuo agrario rientra in quei finanziamenti che gli istituti di credito erogano nei confronti delle attività imprenditoriale di natura agricola e zootecnica che ne fanno richiesta, a seguito del soddisfacimento di determinate garanzie. Il mutuo agrario risulta destinato all’acquisto di terreni agricoli oppure all’aggiornamento dei macchinari e degli strumenti di lavoro, nell’ottica dell’aumento della produttività.
Chi può richiedere il mutuo agrario
Il mutuo agrario può essere richiesto dai titolari di imprese operanti nel comparto agricolo e in quello dell’allevamento. Anche le attività collaterali, quali ad esempio gli agriturismi possono presentarne richiesta. Stesso discorso per ciò che concerne le imprese che conservano, trasformano, commercializzano e valorizzano i prodotti dell’attività agricola principale.
Tipologie di Finanziamento
Per quanto riguarda il mutuo agrario, vi sono due tipologie di finanziamento: il mutuo agrario ipotecario e il mutuo agrario non ipotecario. Il parametro distintivo di queste due formule risiede sostanzialmente nell’importo richiesto: a fronte di un importo che non oltrepassa la soglia dei 30.000 euro, si è in presenza di un mutuo agrario non ipotecario. In questa casistica, occorre tenere conto del fatto che il piano di rimborso presenta durata massima di 5 anni. Di converso, se la cifra richiesta dovesse superare i 30.000 euro, allora si è in presenza di un mutuo agrario ipotecario.
Mutuo agrario ipotecario e mutuo agrario non ipotecario: le differenze nei dettagli
Vengono presentate, pertanto, in maniera più approfondita le differenze che intercorrono tra queste due formule di finanziamento. Gli imprenditori agricoli, i coltivatori diretti, le cooperative ed i consorzi, le società di capitale, le società di persone, le società semplici, i titolari di imprese zootecniche possono richiedere un credito di importo oltre la soglia dei 30.000 euro: il piano di rimborso presenta una durata compresa tra i 5 ed i 30 anni. Vista l’entità della somma, l’istituto di credito intenzionato ad erogare il finanziamento richiede la presentazione di una garanzia. Trattasi di una tutela collegata all’iscrizione di ipoteca sul terreno agricolo, a favore dell’istituto di credito che concede il prestito.
A fronte di inadempienza e mancato pagamento delle rate del prestito, l’istituto di credito può agire nei confronti del richiedente, potendo vendere anche il terreno, in quanto oggetto di ipoteca. Con il mutuo agricolo senza ipoteca, l’importo richiedibile non può superare i 30.000 euro. Il rimborso del capitale, a ci vanno aggiunti gli interessi, deve avvenire entro un lasso di tempo massimo pari a 5 anni. Pertanto, come indica il nome stesso, l’istituto di credito non richiede garanzie, come la sottoscrizione dell’ipoteca.
Tassi di interesse previsti
Dare una risposta secca, relativamente ai tassi di interesse e spese accessorie di un mutuo agrario, risulta impresa ardua, in quanto molto dipende dalla posizione economica dell’attività agricola o di allevamento e dall’istituto di credito a cui ci si rivolge. Basti comunque sapere che il calcolo degli interessi per il mutuo agrario non si discostano più di tanto da quelli dei mutui finalizzati all’acquisto di un immobile.
Ne consegue che gli istituti di credito, come le banche o le finanziarie, propongono mutui agrari a tasso fisso, a tasso variabile e con CAP. In particolar modo, questi ultimi si confermano una soluzione molto gettonata per i giovani imprenditori desiderosi di intraprendere la loro avventura nel mondo del business, visto che si contraddistinguono per convenienza e sicurezza, unendo i vantaggi del mutuo a tasso variabile con il parametro del tetto massimo, oltre cui la rata da saldare non potrà andare. L’opzione CAP consente di stabilire in anticipo il valore massimo connesso al tasso di interesse del mutuo variabile: in questo modo, il richiedente tutela i suoi interessi, a fronte di eventuali aumenti.
Per ciò che concerne le spese accessorie, occorre prestare attenzione ai costi notarili, inerenti alla redazione degli atti con cui il notaio. Qui vengono indicati tutti gli adempimenti attinenti alle trascrizioni sia presso i registri di istruttoria che immobiliari, nella circostanza in cui l’istituto di credito volesse effettuare un sopralluogo sul terreno agrario.
Simulazione di un mutuo agrario
A fronte di un finanziamento di importo pari a 100.000 euro per un mutuo agrario, BNL ad esempio, propone due opzioni.
La prima è il mutuo agrario a tasso fisso. TAN e TAEG ammontano rispettivamente al 6% e al 6,758%. Le rate, di numero pari a 30, ammontano a 5.101,93 euro cadauna. L’importo da saldare, pertanto, sarà di 153.057,90 euro. La seconda è il mutuo agrario a tasso variabile. TAN e TAEG ammontano rispettivamente al 5,53% e al 6,348%. Le rate, di numero pari a 30, ammontano a 4.963,53 euro cadauna. L’importo da saldare, pertanto, sarà di 148.905,90 euro.
La seconda è il mutuo agrario a tasso variabile. TAN e TAEG ammontano rispettivamente al 5,53% e al 6,348%. Le rate, di numero pari a 30, ammontano a 4.963,53 euro cadauna. L’importo da saldare, pertanto, sarà di 148.905,90 euro.
Requisiti e criteri di ammissibilità
Per accedere a un mutuo agrario, gli imprenditori devono soddisfare una serie di requisiti e criteri di ammissibilità stabiliti dagli istituti di credito. Innanzitutto, è necessario che l’impresa operi nel settore agricolo o zootecnico e che abbia una forma giuridica riconosciuta come azienda individuale, cooperativa, consorzio o società. Documentazione fondamentale include il piano aziendale, bilanci degli ultimi anni, e proiezioni future che dimostrino la sostenibilità e la redditività dell’iniziativa. Inoltre, si richiede spesso un record di buon credito e la disponibilità a fornire garanzie, che possono includere ipoteche sui terreni o altre forme di sicurezza.
Aspetti fiscali
L’aspetto fiscale del mutuo agrario comprende le detrazioni fiscali per gli interessi passivi e le imposte sui beni immobili. Gli interessi passivi di un mutuo agrario possono essere soggetti a detrazioni sotto certe condizioni, il che ridurrebbe l’onere fiscale dell’imprenditore. Per quanto riguarda le imposte, la stipula di un mutuo agrario ipotecario può comportare l’iscrizione di ipoteca sui terreni, il che influisce sulla base imponibile dell’IMU e altre tasse locali. È fondamentale valutare le conseguenze fiscali di tali impegni con l’assistenza di un consulente fiscale esperto nel settore agrario.
Domande Frequenti
Per richiedere un mutuo agrario, i requisiti principali includono operare come impresa nel settore agricolo o zootecnico, avere una forma giuridica riconosciuta, un buon piano aziendale, bilanci certificati e un’adeguata capacità di rimborso. Le banche richiederanno anche un’analisi dettagliata della storia creditizia e potrebbero richiedere garanzie reali come un’ipoteca sul terreno.
Gli interessi su un mutuo agrario vengono calcolati in base al tasso annuo nominale (TAN) e al tasso annuo effettivo globale (TAEG), considerando la natura del prestito, se ipotecario o non ipotecario, e il profilo di rischio dell’impresa. Le condizioni possono variare significativamente da un istituto di credito all’altro, pertanto è consigliabile confrontare diverse offerte.
Le implicazioni fiscali di un mutuo agrario includono la possibilità di dedurre gli interessi passivi dal reddito imponibile e le potenziali modifiche alla base imponibile dell’IMU per i terreni agricoli soggetti a ipoteca. La specificità fiscale dipenderà dalla legislazione vigente e dalle condizioni contrattuali del mutuo.
Sì, è possibile ottenere un mutuo agrario per l’acquisto di macchinari agricoli. Questo tipo di finanziamento è destinato all’acquisto di terreni agricoli o all’aggiornamento di macchinari e strumenti di lavoro per incrementare la produttività dell’impresa agricola.
Indice dei Contenuti