Lo spread è un margine stabilito da una banca quando eroga un mutuo, che a volte sale e a volte scende. Quello che è importante sapere è cosa succede quando esso sale e come va a modificare il finanziamento erogato. Nelle prossime righe cercheremo di spiegarti bene come imparare ad interpretare questo parametro.
Cos’è lo Spread
Lo spread è il margine di guadagno che ricava un istituto di credito quanto concede un mutuo. Si tratta in poche parole della differenza tra quello che è il tasso finito e quello che è il tasso che viene preso come riferimento quando la banca concede un finanziamento (es. euribor, euris, ecc.), sia in caso di mutuo a tasso variabile che di mutuo a tasso fisso o addirittura misto.
È chiaro che quello che il cliente mutuatario deve prendere in considerazione è sicuramente il tasso finito del mutuo, poiché si tratta di quello che in fin dei conti dovrà effettivamente sostenere, ma sapere in cosa consiste lo spread e come esso può modificare le rate del proprio mutuo è indubbiamente interessante per chi ha un credito pluriennale con la banca.
Lo spread, come dicevamo, può essere indicato o con una percentuale o in punti base e viene sommato al tasso base (solitamente all’Euribor sui mutui a tasso variabile e all’Euris sui mutui a tasso fisso) per dar vita al tasso finito che viene applicato ad una determinata operazione di finanziamento o mutuo. Esso, una volta stabilito, resta invariato per tutta la durata del finanziamento. Quando le banche devono stabilire il valore dello spread lo fanno tenendo conto della rischiosità del prestito, che varia in base ad alcuni fondamentali parametri: la presenza o meno di garanzie da parte del mutuatario e la variabilità dei tassi di interesse nel periodo di riferimento del finanziamento.
A cosa serve lo spread?
Lo spread, se vogliamo semplificare il concetto, rappresenta il compenso della banca che presta denaro ad un cliente che ha bisogno di stipulare un mutuo. L’istituto di credito che deve esporsi con una determinata, e per lo più delle volte, consistente cifra decide in base al rischio che si assume in che misura fissare lo spread. Considerando questo concetto è semplice capire che lo spread di un mutuo a tasso fisso è ad esempio più basso di quello di un mutuo a tasso variabile, dato che nel primo caso la banca è più tutelata rispetto alle variazioni del mercato. Allo stesso modo, il tasso di un mutuo ipotecario risulterà essere più basso di quello chirografario dato che nella prima ipotesi la garanzia alla quale ci si lega è di tipo concreta e reale.
Conoscere lo spread: perché è importante
Lo spread è di sicuro il parametro più importante da prendere in considerazione quando si vogliono comparare le offerte di mutuo dei vari istituti bancari in quanto esso è l’unico valore che viene deciso autonomamente direttamente da ogni singola banca. Più alto è lo spread e più grande sarà ovviamente il guadagno della banca, ma chiaramente gli istituti di credito cercano di non andare mai fuori mercato per cui spesso le differenze sono minime.
Cosa influenza lo spread
Uno dei fattori che influenza l’andamento dello spread, in discesa o in salita, è sicuramente la concorrenza. Quando più banche si trovano a farsi “guerra” per accaparrarsi nuovi clienti mutuatari, aumentano le proposte di mutuo sul mercato e questo spesso porta a trovare proposte con tassi finiti piuttosto bassi per rendere l’operazione più appetibile possibile.
C’è poi da dire che le banche, per poter concedere i mutui, hanno bisogno di liquidità e questa viene reperita o dagli altri clienti risparmiatori o chiedendo prestiti alla Bce. Quando la liquidità in circolazione risulta essere parecchia e la Bce applica alle banche tassi bassi anche il conseguente spread che verrà stabilito sarà piuttosto contenuto. Al contrario, se reperire danaro sarà per la banca oneroso, essa dovrà spingere per un margine di ricavo più alto dall’operazione di mutuo e pertanto tenderà a fissare spread più alti.
Infine, un altro importante fattore che influenza l’andamento dello spread è quello del rischio di insolvenza nel mutuo. Più si rischia, più margine di guadagno si chiede e viceversa meno si rischia, meno margine di ritorno si richiede e questo fa salire o scendere lo spread.
Cosa succede quando sale lo spread
Quando sale lo spread la preoccupazione per alcuni clienti delle banche inizia diventare particolarmente alta. Il fatto è che un aumento dello spread porta conseguentemente ad un aumento del costo dei mutui, dato che anche il tasso finito di tale operazione farà aumentare le stesse rate del mutuo che saranno da pagare. Tutto questo è dovuto dall’effetto delle banche che vedendo in alcuni momenti il loro patrimonio piuttosto indebolito agiscono per tutelarsi aumentando i tassi applicati ai mutui.
Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso prima dell’ascesa dello spread può stare tranquillo in quanto nulla cambierà nel suo contratto, mentre deve stare più accorto chi si accingerà a richiedere un nuovo mutuo, dato che l’operazione risulterà sicuramente più costosa. Per coloro i quali, invece, hanno stipulato un mutuo a tasso fisso il reale rischio potrebbe essere quello di veder lievitare anche la rata del proprio mutuo a causa dell’aumento, in questo caso, dell’Euribor.
Domande Frequenti
Lo spread sui mutui è il margine di profitto che le banche applicano al tasso di interesse di base per concedere un prestito ipotecario. Questo valore, espresso in punti percentuali, rappresenta la differenza tra il tasso a cui la banca si finanzia e quello a cui presta al cliente. Lo spread è determinato da diversi fattori, inclusa la valutazione del rischio del cliente.
Lo spread ha un impatto diretto sull’andamento dei mutui poiché contribuisce a determinare il tasso di interesse complessivo che il mutuatario deve pagare. Se lo spread aumenta, di conseguenza cresce il costo del mutuo, rendendo le rate più onerose. Al contrario, uno spread più basso può rendere i mutui più accessibili e convenienti per i consumatori.
Quando lo spread sui mutui sale, ciò significa che il costo del prestito per i mutuatari aumenta. Questo può portare a rate mensili più elevate per i nuovi mutui o per quelli a tasso variabile. Un aumento dello spread può riflettere un aumento del rischio percepito nel mercato o un cambiamento nelle politiche di prestito delle banche.
Diversi fattori possono influenzare l’andamento dello spread sui mutui, tra cui la politica monetaria della banca centrale, le condizioni economiche generali, la stabilità del mercato immobiliare, la solidità finanziaria del mutuatario e la concorrenza tra le istituzioni finanziarie. Un ambiente economico instabile o un aumento del rischio di credito possono portare a uno spread più elevato.
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